MUSEO TONI BENETTON - EX SCUDERIE DI VILLA MARIGNANA

"IL GIARDINO FIORITO"

Quaderno n. 1 del Centro Artistico G.B.Piranesi fondato da Giancarlo Zaramella nel 1962
Ex scuderie di Villa Marignana, 112 - Museo Toni Benetton 
Mogliano Veneto - Treviso
12 aprile 2019

testi
Carola Arena
Pier Franco Uliana
Angelo Zennaro

Ideazione mostra e catalogo
Angelo Zennaro

Sala espositiva ex scuderie di Villa Marignana

Ingresso Villa Marignana Museo Toni Benetton
Locandina mostra
Invito mostra

Analisi critica del prof. Pier Franco Uliana

"Per filo e per segno"

di Pier Franco Uliana

Tradurre un paesaggio, reale o metafisico che sia, in un’opera artistica, spesso si configura come una perdita, se non uno strappo, poiché mostra altro di quello che è o appare, «tradurre infatti è disfare un tessuto» (J. Risset). Vecchiato invece agisce con perizia manuale in senso inverso, il suo fare è un ridurre filati e filamenti ad una perdita di valore d’uso per indurli ad assumere una veste cromatica, per quanto aniconica, di uno stato tutto mentale. E là dove l’ordinato groviglio dei fili sembra perdere di significato gualcendosi in trasparenti opacità, o sfilacciandosi in uno stato di gravità inespressiva, ecco la lucida rotondità dei bottoni a dare rilievo e continuità cromatica al tessuto di sostrato.
             Non solo.
             I bottoni, grazie alla loro intrinseca luminosità, possono addirittura dispiegarsi in un firmamento che rimanda alla rappresentazione allegorica di cieli paradisiaci (cfr. Il primo cielo). Vecchiato piega dunque una materia inerte e impoetica ad un senso trascendente, in una direzione che induce ad una riflessione anche spirituale. E all’osservatore sa così offrire una percezione sinestetica, poiché riesce a far sentire contemporaneamente la soffice tattilità di tessuti e lo screziato baluginare dei bottoni, cioè il tocco luminoso della sua idea di reale.
             La tessitura non è infatti se non opera di mano e colpo d’occhio.
             In Vecchiato il tessuto però non è vestito che avvolge un corpo, bensì un vuoto, è dunque arazzo: là dove il sarto maschera la nudità, l’artista invece la disvela, poiché il suo è un intenzionale agire estetico, a tal punto che dà rappresentazione anche alla poesia (cfr. Poesia per Serafina): il filo diventa perciò segno, trama e ordito modulano ritmi e pause, i colori traducono la vocalità della parola raggelata nella grafia; il tessuto si fa addirittura libro dove il filo del discorso deborda e ricade in frange che dicono della dispersione dell’ordine sintattico, di una scrittura a cucito, senza perdere alcunché del suo carattere di testo.
             Tessuto e bottoni, pur così contigui, lottano per lo stesso luogo come fossero due lingue in contrasto ‒ l’uno ricco nelle sue variazioni coloristiche, nelle sue bande di privilegio, gli altri come punti di luce che danno senso e movimento alla superficie muta ‒ ma Vecchiato li sa ricomporre in una concordia per quanto inquieta (cfr. Favole del bottone), mostrarceli come metafora del vivere, tradurceli senza lacerarne il significato più profondo.
             Il tessuto ora diventa supporto del gesto ‘paesaggente’ (cfr. Paesaggio), ora di versi memorabili; i fili invece ora volgono al garbuglio senza significazione ora in scrittura lineare, ora in intrecci che sembrano richiamare le cordicelle incaiche (cfr. Leggenda); i bottoni si dispongono ora in sequenze ordinate come lettere di un rigo (cfr. Shahrazad), ora riempiono superfici come aiuole di fiori madreperlacei (cfr. First experiment, Poetic…).
              Ecco così cucite le tessere di un fondale di teatro dove si recita la vita di cui abbiamo il bandolo, il filo del caso e del destino, ma non sappiamo se ci conduce al giardino fiorito di Armida, o nel groviglio di un labirintico cretese. Non resta che affidarci alla mano e all’occhio «insieme tessuti» (Leonardo) di un’artista che ci dà un segno del suo tempo senza indicare la meta.

Foto inaugurazione mostra il 12/04/2019

Il Sindaco di Mogliano Carola Arena
Il Prof. Pier Franco Uliana - presentazione criticaa
Assessore alla Cultura Minello
Avv. Guido Moro
my sister
my sister e Ferruccio