Chi siamo

GELSOMINA VECCHIATO, dotata di una passione che covava fin dalla giovane età, entra a far parte del Centro Piranesi di Mogliano Veneto (TV) nel 1990, dove, sotto la guida del prof. Giancarlo Zaramella - fondatore nel 1962 della prestigiosa Istituzione- inizia la sua formazione artistica.

Studia perciò pittura all'Accademia "Artis Domus" interna al Centro, iniziando un percorso di acquisizione didattico-critica volto a misurare anzi tutto la sua personale identità vocazionale.
Durante questo percorso la Vecchiato sperimenta vari linguaggi estetici alla ricerca di una sua specificità tecnica e comunicativa.  In virtù del suo forte impegno e della sua accentuata indole creativa, brucia le tappe tanto che ben presto è in grado di esporre in qualificate mostre collettive riscuotendo anche i primi lodevoli consensi critici.
Dei suoi periodi espressivi ricordiamo in successione i primi "paesaggi" dalle forme essenziali, permeati di ampie zone di vibrato contrasto coloristico; seguono le "grandi Cattedrali" cesellate da un mosaico ritmo cromatico delle superfici, tale da renderle particolarmente sognanti e religiosamente interiorizzate.
Succedono poi brevi approcci con il cubismo e l'astratto geometrico che precedono un periodo assai importante quello dei "grandi alberi", dove la coniugazione tra realtà e astrazione conferma la maturazione tecnica ed estetica dell'artista.
Dal 2000 al 2002 c'è stata una pausa di riflessione per poi riprendere creando le attuali composizioni astratte, interessanti soprattutto per la libertà spaziale e pseudo- floreale: quasi una rivisitazione dell'Art Decò. Una astrattiva traduzione contemporanea di valori creativi, armonici e cromatici metabolizzati a conferma del percorso fin qui autorevolmente tracciato.
Sembra proprio che questa ultima esperienza appaghi l'artista più di ogni altra precedente, ma conoscendo la incessante voglia di misurarsi sempre con nuove emozioni e nuove tematiche, crediamo veramente che continueremo a seguire le mutazioni lessicali di questa pittrice compiacendosi per la sua creatività genetica, come pure per la sua gestionalità intellettuale.
 G. Z

Molti anni sono passati da questa recensione scritta dal proff. Zaramella, Presidente fondatore del Centro Arte G.B.Piranesi e pubblicata nel catalogo del 50° di fondazione del Centro Artistico stesso. Anni in cui, come già precedentemente previsto dal Presidente, le mutazioni lessicali si sono fatte avanti, accompagnate sempre dal desiderio di mettermi continuamente in discussione, dalla “curiosità” e dall’esigenza di confronto a 360°.
Specialmente dopo l’inizio di studio della materia, ho seguito e seguo tutt’ora queste mie motivazioni interiori, non potrei proprio fare a meno di inseguire tanta voglia di “sperimentare” ad ampio raggio e presente tutt'ora. Pur non precludendo nulla come uso della materia e aspetto compositivo, certamente ci sono modalità di lavoro che preferisco, sempre associate alla sperimentazione, come si può vedere anche dai lavori degli ultimi anni qui inseriti. I bottoni, per esempio, questi piccoli oggetti apparentemente di poco significato che invece a me scatenano tanta fantasia. I tessuti, nella composizione, colore, lucentezza, opacità, leggerezza... tutti aspetti che mi incuriosiscono molto.
Personalmente troverei interessante, per i visitatori del sito, iniziare la visione delle opere cominciando dai primi anni (1992) e poi gli altri in successione, fino ad arrivare ai tempi attuali perché questo da bene l’idea, secondo me, di come sia avvenuta l’evoluzione creativa e attraverso quali passaggi.
Non nascondo che a volte i cambiamenti siano stati anche sofferti, nel senso che pur sentendo interiormente l’esigenza di “andare oltre”,questo abbia richiesto anche un grosso lavoro mentale per mettere insieme pensieri, idee, per un ulteriore percorso di creatività a cui dare fiato. Il linguaggio attuale è esso stesso ogni volta una scoperta, nella composizione, negli effetti, perché bottoni e tessuti, alla fine rappresentano per me i pennelli, il tubetto di colore con i quali ottenere armonie cromatiche, quindi, è sempre un "continuare a dipingere".
Dipingere attraverso i bottoni per me è straordinario!! Mi appassiona e mi appaga prendere i bottoni dal “caos”, dalla “mischia” selezionarli per dar loro un ordine di grandezza, colore. Cucirli tutti uno ad uno è una sorta di terapia interiore che trovo nella soddisfazione di dar loro un ordine, una compattezza, un’armonia generale, scoprendo anche in questo passaggio sempre effetti nuovi, nuovi accostamenti, nuovi colori. Una continua ricerca quindi, una continua scoperta ad ampio raggio! 
Mi fermo qui per ora, già ho detto parecchio e magari non tutti avranno la pazienza di leggere fino in fondo, d’altra parte cercare di spiegare le motivazioni che spingono a lavorare con la propria fantasia può non essere sempre cosa semplice e allungarsi è praticamente inevitabile. 
Gelsomina Vecchiato, 09/2017

E la ricerca continua! Sempre attraverso i bottoni nuove idee nascono, nuove sperimentazioni stuzzicano la mia creatività.
I libri d'arte. Nati dall'esigenza di liberarmi dalla rigidità del telaio, diventato "di troppo", una rigidità che nulla ha più a che vedere con le sperimentazioni che desidero portare avanti. Libri di "scrittura non scrittura", ottenuta attraverso l'uso dei bottoni, delle loro forme e colori così che facessero pensare idealmente alle parole. I fili. Fili a rappresentare colore che cola, cola dal libro. Dipinti ottenuti attraverso materiali non convenzionali, direi che questa è la spiegazione che sento mia, un lavoro creativo che prosegue sempre con lo stesso pensiero, seppur i materiali cambiano nel tempo. Dai libri poi agli arazzi. Altre sperimentazioni, altre innovazioni. Si va avanti dunque, sempre con la "curiosità del nuovo"
Gelsomina Vecchiato
4/08/2019

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